I membri della Generazione Z non hanno mai conosciuto un tempo senza Internet, a portata di mano sempre ed in ogni luogo. Le scuole sono diventate il luogo simbolo di questa rivoluzione, dove molta didattica implica l’utilizzo di internet anche in aula. Dall’inizio del 2019 l’Italia sta valutando di vietare l’utilizzo del cellulare e di altri dispositivi elettronico-digitali nei luoghi e negli orari dell’attività scolastica. La Commissione Cultura alla Camera, autrice della proposta di legge, sottolinea come i minori non siano stati preparati ad un uso consapevole dello smartphone, né abbiano la sensibilità dei diritti e doveri connessi all’uso di internet e degli altri strumenti digitali.
Al di là di questo scenario vi sono varie ragioni che portano un genitore a regalare uno smartphone: per tenersi sempre in contatto con i figli, perché lo considerano uno strumento di uguaglianza sociale o per tranquillizzare i bambini più piccoli grazie a giochi e video a loro dedicati. Da ciò scaturisce l’interrogativo principale: “a che età è giusto dare il primo smartphone?”. Panda Security ha condotto una ricerca in base a questo quesito, in un altro paese che valuta l’introduzione di divieti sull’utilizzo dello smartphone a scuola e non solo: gli Stati Uniti. Incrociando i dati Panda con i dati resi pubblici in Italia da Auditel-Censis sugli stili di vita delle famiglie italiane è possibile fare un confronto tra le due nazioni.
Negli USA il 40% degli intervistati ritiene che i bambini dovrebbero aspettare fino alla scuola media (11-13 anni) prima di ottenere gli smartphone. Nonostante queste intenzioni ben il 25% dei minori al di sotto dei 6 anni ha accesso a telefoni, di questi la metà trascorre fino a 21 ore alla settimana sui dispositivi.
Le percentuali italiane risultano avere un trend simile a quelli statunitensi. Nonostante i buoni propositi dei genitori che individuano l’età della scuola media come l’età “giusta”, i dati raccolti mostrano una realtà diversa: all’età di 4-10 anni ne sono già in possesso il 12% dei minori, mentre se si considera la fascia 11-17enni l’86,4% dei ragazzi è effettivamente proprietaria di uno smartphone. Infine, il 49,6% dei 4-17enni utilizza in modo esclusivo il proprio cellulare, senza il controllo dei genitori.
Panda Security ha infatti evidenziato come la principale preoccupazione per l’utilizzo dello smartphone risulti essere l’eccessivo tempo di utilizzo e la dipendenza, con oltre il 34%, che teme il cyberbullismo e l’esposizione a nudità e violenza.
La dipendenza sviluppata in tenera età può condurre ad avere problemi di salute e psicosociali importanti. Panda Security, in collaborazione con American Academy of Pediatrics, ha approfondito gli effetti da uso del cellulare sullo sviluppo cerebrale dei bambini. Di seguito la sintesi dello studio, che Panda Security ha pubblicato sul proprio sito https://www.pandasecurity.com/mediacenter/panda-security/when-should-kids-get-smartphones/ suddivisa per fasce di età degli utenti.*
- Età 4 – 6 anni
Gli schermi dei dispositivi mobili provocano una sovrastimolazione, producendo dopamina e adrenalina nel cervello, ancora in fase di sviluppo. Questo li rende molto coinvolgenti: tuttavia è importante non rimandare l’apprendimento delle abilità sociali che dovrebbero essere insegnate di persona piuttosto che attraverso uno schermo.
- Età 7 – 11 anni
A questa età, i bambini cominciano ad acquisire maggiore indipendenza. Sono a scuola tutto il giorno e partecipano ad attività extrascolastiche dopo la scuola. Questa indipendenza può indurre i genitori a prendere in considerazione l’acquisto di un telefono per restare in contatto con il proprio figlio. Tuttavia questa è anche un’età in cui il bullismo può iniziare a diventare un problema e i telefoni con accesso a Internet e ai social media possono contribuire a creare delle vittime di questi comportamenti.
- Età 12 – 14 anni
Il passaggio alla scuola media spesso viene accompagnato da uno smartphone. In termini di crescita cerebrale, questo è un momento in cui gli adolescenti stanno sviluppando abilità come la risoluzione dei problemi, il pensiero critico e il controllo degli impulsi. Se queste abilità sono riscontrabili, probabilmente è un buon indizio della possibilità di introdurre l’uso dello smartphone sotto supervisione.
Nella crescita e nell’educazione di un figlio è pressoché impossibile indicare un’età universale per fare certe esperienze. Invece è essenziale insegnare un utilizzo consapevole del telefono. Panda Security suggerisce, a questo proposito, una serie di consigli:
- Cominciare con un telefono cellulare senza accesso a Internet.
- Non lasciarsi influenzare dall’età in cui altri coetanei del minore lo hanno ricevuto
- Creare una serie di regole iniziali sull’utilizzo dello smartphone e stabilire le conseguenze delle eventuali violazioni
- Impostare il parental control sul dispositivo.
- Controllare il tempo di utilizzo del cellulare nelle Impostazioni del dispositivo
- Pianificare delle attività di famiglia prive di tecnologia per stimolare le interazioni umane e apprendimento non digital.
- Con i bambini più grandi discutere apertamente dei pericoli degli smartphone.