Se le vostre caselle di posta sono invase da messaggi di posta indesiderata, newsletter e mille promozioni la colpa è anche di Gary Thuerk, responsabile marketing di una società informatica americana, che quarantatré anni fa inviò un’e-mail pubblicitaria non richiesta a 400 utenti, dando vita al fenomeno dello “spam”.
L’utilizzo del termine, nella sua accezione più contemporanea – messaggi di posta elettronica non richiesti o indesiderati, e-mail “spazzatura” – è stato però introdotto, per la prima volta, nel 1993. E con questo significato è diventata una delle parole più utilizzate e conosciute dagli utenti di tutto il mondo, direttamente o indirettamente.
In occasione del 43° anniversario dello spam, Wiko – brand di telefonia franco-cinese – da sempre attento a osservare e indagare i fenomeni del mondo digitale e Kaspersky – azienda leader di cybersicurezza – mettono in guardia gli utenti. Oggi lo spam può essere più di un semplice fastidio. Può diventare pericoloso, soprattutto se fa parte di un tentativo di phishing. Sempre più spesso le e-mail spam vengono inviate in massa da spammer e cybercriminali, per cercare di sottrarre password, numeri di carte di credito, dettagli bancari e informazioni riservate e personali, spesso anche per ricattare gli utenti in cambio di denaro.
Secondo i ricercatori di Kaspersky circa il 43% delle e-mail che riceve un utente italiano è spam. E, sempre in Italia, nell’ultimo anno sono stati registrati 2.221.263 casi di phishing legato allo spam da accesso mobile. Ma c’è una buona notizia, nel Bel Paese, durante la pandemia il fenomeno sembrerebbe esser diminuito. Resta comunque importante non abbassare la guardia, soprattutto perché oggi sempre più affidiamo ogni nostro dato sensibile al mondo online e al nostro smartphone. Dall’abbonamento al servizio di streaming preferito all’home banking.
Motivo per cui Wiko, insieme a Kaspersky, ha stilato una pratica guida per proteggersi e saper riconoscere le e-mail spam pericolose. Semplici e utili accorgimenti per non incorrere in pericoli e tenere al sicuro i propri dati:
- Verificare la fonte e prestare attenzione alle opzioni “unsubscribe”
È fondamentale verificare che i messaggi provengano da fonti affidabili, motivo per cui se non si ha certezza è meglio evitare di rispondere o cliccare i link contenuti all’interno dei messaggi sospetti. Ma attenzione anche alle opzioni “unsubscribe”. Gli spammer inviano false lettere di cancellazione dalle mailing list, nel tentativo di raccogliere indirizzi e-mail attivi. Facendo clic su “unsubscribe”, si aumenta semplicemente la quantità di posta indesiderata ricevuta. E, seppur scontato, scaricare l’app del proprio provider di posta elettronica solo ed esclusivamente da App Store ufficiali resta sempre un valido suggerimento per proteggersi.
- Non utilizzare esclusivamente un unico indirizzo e-mail privato
È importante creare più indirizzi mail. Il principale, nonché quello privato, deve essere utilizzato solo per la corrispondenza personale e possibilmente essere composto non solo da nome e cognome. Gli spammer creano elenchi di potenziali indirizzi e-mail, usando combinazioni di nomi, parole e numeri scontati, per cui conviene rendere il proprio indirizzo difficile da indovinare. Sarebbe inoltre preferibile evitare di inserirlo in risorse online pubblicamente accessibili e, qualora non fosse possibile, mascherarlo scrivendolo in lettere e allegarlo sempre come file immagine invece che come collegamento. Se l’indirizzo dovesse essere scoperto dagli spammer, è importante cambiarlo onde evitare spam o possibili cyber-furti. Per registrarsi sui forum pubblici e nelle chat room, ad esempio, è bene creare un indirizzo di posta temporaneo pubblico da cambiare con una certa frequenza.
- Utilizzare una soluzione di sicurezza con filtri anti-spam
È buona abitudine installare sul proprio smartphone e su tutti i device proprietari una soluzione di sicurezza con database aggiornati sulle più recenti risorse di phishing e spam, che offra anche la possibilità di utilizzare i filtri anti-spam avanzati. Così come assicurarsi di usare le ultime versioni dei sistemi operativi o browser Web e verificare che siano state applicate tutte le più recenti patch di sicurezza.
- Non diventare uno spammer!
Se proteggersi è essenziale, lo è anche evitare di diventare spammer noi stessi o di essere identificati come bot. Alcuni utili accorgimenti per non far finire il nostro messaggio tra gli “indesiderati” sono quello di prestare attenzione all’oggetto della mail evitando errori di ortografia e di grammatica e restando nei 50 caratteri circa, di essere parchi nell’utilizzo di emoji in oggetto e corpo e-mail e infine includere del testo “puro”. Anche se l’email sarà in parte in HTML, è necessario inserire sempre una parte di solo testo per fare in modo che il messaggio sia letto anche da coloro che non riescono a visualizzarlo correttamente in HTML. Il rischio, infatti, è che i filtri anti-spam utilizzati dai destinatari del messaggio lo classifichino come tale.