Campagne malware attive che sfruttano il lancio di Battlefield 6. La ricerca di Bitdefender e come proteggersi

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Bitdefender ha pubblicato una nuova ricerca che svela numerose campagne malware simultanee che sfruttano la notorietà a livello mondiale di Battlefield 6.

I criminali informatici diffondono versioni pirata contraffatte e ‘game trainer’ tramite siti torrent e risultati di ricerca, ingannando i giocatori e inducendoli a installare infostealer, agenti C2 e payload di elusione avanzati. Per apparire legittimi, gli hacker si spacciano per noti gruppi di cracker come InsaneRamZes e RUNE, nomi riconosciuti e affidabili all’interno della comunità online.

Le campagne utilizzano tecniche sofisticate, tra cui restrizioni geografiche, hashing delle API e rilevamento delle sandbox, per eludere l’analisi e lanciare attacchi mirati contro vittime specifiche.

Principali risultati della ricerca

– Online circolano diversi “crack” e “trainer” di Battlefield 6, ma nessuno di essi è funzionante.

– Il trainer fasullo è un infostealer aggressivo, che prende di mira browser e wallet di criptovalute.

– La versione contraffatta di InsaneRamZes presenta tecniche avanzate per impedire l’analisi del software e per eludere I controlli basati sull’area geografica.

– La versione contraffatta di RUNE utilizza un agente C2 in grado di garantire persistenza e controllo remoto.

– I campioni di malware non hanno alcuna funzionalità reale relativa a Battlefield e molto probabilmente provengono da gruppi diversi.

Sebbene sia impossibile stabilire quante persone abbiano scaricato il malware, Bitdefender ha osservato centinaia di seeder e leecher attivi per i torrent, il che significa che sono tutti potenziali vittime.

Il trainer di Battlefield 6 è apparso alla seconda pagina di una semplice ricerca su Google, indicando numerose possibili vittime.

I consigli di Bitdefender:

– Scaricare Battlefield 6 e altri giochi solo dalle piattaforme ufficiali (EA App, Steam, Epic Games Store, Uplay, GOG, ecc.).

– Evitare torrent, utility “trainer” di terze parti ed eseguibili sconosciuti.

– Utilizzare una protezione comportamentale in tempo per bloccare i payload dannosi prima che vengano eseguiti.

La ricerca di Bitdefender evidenzia come i criminali informatici continuino a sfruttare i principali eventi e notizie relative al mondo del gaming per diffondere malware su larga scala, rubando credenziali d’accesso e dati relativi ai portafogli crittografici e assumendo il controllo remoto dei PC compromessi.

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