Il gioco legale, spesso soggetto a normative e provvedimenti governativi, è costretto ad elevare i suoi standard, a maggior ragione per tutela del giocatore contro gli operatori non autorizzati. In questo senso viene in contro l’obbligo sulle piattaforme online di conseguire una certificazione di qualità resa da un organismo di verifica (Ody), che garantisce l’autorizzazione all’esercizio di giochi.
Il bollino è fondamentale e grazie ad esso una piattaforma di gioco acquisisce sicurezza ed affidabilità, ovviamente dietro superamento di tutti i test richiesti per ottenere la certificazione. A questo proposito gli operatori, come i casinò online AAMS, devono rispettare una serie di requisiti, contenuti nel documento “Linee guida per la certificazione della piattaforma di gioco”, arrivate oggigiorno alla versione 2.0 al 9 novembre 2018 dell’ADM. Queste linee dettano in pratica le caratteristiche necessarie per le piattaforme e oggi rappresentano la più grande garanzia per un giocatore. Una certificazione necessaria per un “ambiente di gioco controllato e sanzionato, in cui è garantita una alta percentuale di ritorno in vincite delle somme spese dai giocatori” – sottolinea Gulino.
Queste garanzie non sono offerte, logicamente, dalle piattaforme illegali, che offrono solo una arbitrarietà della cifra che ritorna poi ai giocatori e l’incertezza sulle operazioni svolte all’interno delle piattaforme. Ciò significa che le piattaforme, legali in Europa ma non in Italia, sono tutte da sanzionare.
Alle piattaforme italiane la normativa ha imposto alcune attività di tutela per il giocatore, su tutte la limitazione dell’accesso e delle spese e il principio di autoesclusione, strumenti attivi in tutti i casinò online con licenza AAMS. Il giocatore, in Italia, da oggi accede alla piattaforma tramite codice fiscale e viene quindi identificato e assoggettato ad una serie di norme. Anche se vince, per riscuotere il denaro, deve spedire una copia del proprio documento di identità al concessionario. Per quel che riguarda invece la collusione tra giocatori i produttori ovviano realizzando e certificando sistemi di anti-collusione e anti-riciclaggio di denaro, comunicando il tutto ad ADM: “Ogni acquisto di titolo di gioco da parte di un giocatore viene comunicato in tempo reale ad un sistema centrale Adm. Il giocatore ottiene un numero (‘ticket Adm), che può usare per verificare sul sito di Adm che la sua giocata sia stata effettuata in modo regolare. Sono presenti requisiti ben precisi sul trattamento dei conti ‘dormienti’ (non attivi da alcuni anni), il cui saldo deve essere versato allo Stato” – dice Gulino.
Per quale iter si ottiene la certificazione? Per la prima certificazione della piattaforma vengono preventivamente effettuate prove operative, in cui si verifica la funzionalità di accesso al conto di gioco, operazioni di pagamento ed incasso e via dicendo. La piattaforma deve anche garantire la massima riservatezza delle informazioni memorizzate, tutelando le leggi sulla privacy e sulla misura di difesa per attacchi informatici. La sicurezza, altresì, viene mantenuta tramite continui aggiornamenti di software ed hardware, a cadenza generalmente annuale e questi vengono gestiti da enti esterni ai gestori delle piattaforme, come Ody. Alle piattaforme spetta invece di assicurare l’integrità di informazioni e i ripristini in caso di guasti improvvisi. Sul funzionamento delle piattaforme ha fatto ancora una volta chiarezza Gulino: “Per il gioco online sono sistemi informatici complessi, che coinvolgono personale molto specializzato e competente e che devono garantire: l’accesso ai giochi senza soluzione di continuità, i pagamenti delle giocate e delle vincite, il tracciamento di ogni attività svolta dai giocatori, anche ai fini fiscali, con la comunicazione in tempo reale di ogni giocata ad un ‘sistema centrale’ di Adm. Le piattaforme hanno architetture informatiche diverse ma sono sempre allo stato dell’arte per quel che riguarda la loro dotazione tecnologica”.
In un datacenter dedicato ai giochi online ci sono molti server, configurati per lavorare insieme in cluster, a grappolo cioè, garantendo ad altri pc la sostituzione in caso di rottura o crash del sistema di qualche altro. Inoltre, è presente un collegamento con un altro datacenter in luogo diverso che serva da “disaster recovery” e nel quale sono presenti apparecchiature che ricevono o memorizzano ogni operazione fatta dal datacenter principale per non perdete dati del passato e del presente. Tutte le piattaforme, attualmente, si relazionano con l’utente tramite pagine web con accesso da browser e tutte contenenti protocollo HTTPS. Sono generalmente usati diversi metodi di pagamento, da quelli classici di Internet come PayPal o carte di credito e debito, ai bonifici bancari, banco poste, carte prepagate e sistemi di pagamento in contante, a fronte di identificazione da parte del personale che raccoglie il denaro. I nuovi metodi di pagamento, che si aggiungono alla piattaforma, devono essere verificati e certificati da un Odv.