Secondo i dati del Global Threat Index di Check Point® Software Technologies Ltd., il principale fornitore di soluzioni di cybersecurity a livello globale, a maggio il malware di cryptominer Conhive ha attaccato il 22% delle aziende a livello internazionale, con un aumento di quasi il 50% rispetto al mese di aprile.
A livello internazionale, il mese di maggio è stato il quinto mese consecutivo che ha visto il predominio dei malware di cryptomining nelle classifiche mensili dei top ten malware di Check Point. Conhive mantiene così il primato di malware più diffuso insieme a Cryptoloot, un altro malware di cryptomining, presente sempre al secondo posto nella classifica mondiale con un tasso d’impatto del 11%. Per il secondo mese consecutivo, si registra ancora al terzo posto la presenza di Roughted, malwaremalvertising che ha colpito quasi l’8% delle aziende a livello mondiale.
In Italia la classifica si mantiene invariata rispetto al mese precedente, con Coinhive e Cryptoloot che occupano le prime due posizioni, seguiti da Conficker, warm che punta ai sistemi operativi Windows.
“I criminali informatici, che puntano a sviluppare nuovi vettori d’attacco, tendono a utilizzare vulnerabilità già conosciute, sicuri che le organizzazioni non abbiano ancora adottato misure per affrontarle. Gli hacker sono sempre alla ricerca del modo più semplice per entrare in una rete”, ha commentato Maya Horowitz, Threat Intelligence Group Manager di Check Point. “Per questo motivo, è preoccupante notare come così tante organizzazioni continuino a subire queste vulnerabilità, nonostante le patch siano disponibili da tempo. Questo fatto sottolinea che gli elementi base della sicurezza, tra cui le patch, sono fondamentali per garantire che le reti rimangano sicure”.