Nell’ultimo ventennio la tecnologia ha fatto passi da gigante e soprattutto la tecnologia del mondo dei videogame ha dato il suo più importante contributo, se non altro per aver praticamente creato ex novo quella che oggi viene definita generalmente gamification. Nella sua accezione più tecnica la gamification fa riferimento a tutte quelle meccaniche di gioco che sono alla base dei videogiochi, che hanno sicuramente ricevuto risalto da quella che è difatti una nuova tendenza che sta ispirando tutti. In ogni campo possibile: la gamification si è saputa imporre come vero segno distintivo del DNA di una azienda.
Ne sa qualcosa la Nike, per citarne una, che col programma Nike+, ha combinato fitness e tecnologia sempre a disposizione del proprio cliente. Ma ne sanno qualcosa anche gli smartphone, che della gamification sono stati privilegiato territorio di sperimentazione. In questo senso, per l’universo mobile, l’esempio più riuscito è rappresentato dalle specifiche app che caratterizzano ogni nuovo cellulare, tablet o anche computer. Insomma, una rivoluzione partita da lontano che ha investito tutti: anche i social e i canali di comunicazione hanno subito la fascinazione e l’influenza della gamification.
Per l’universo mobile si possono avanzare esempi più specifici: basti pensare alla app Duolingo, nella classifica delle app top fin dalla sua comparsa, nel lontano 2013. Rappresenta, quest’app, forse, l’esempio più riuscito di gamification applicato al mobile. L’applicazione permette di imparare una lingua straniera tramite una serie di quiz divertenti che consentono il progresso a livelli successivi. Si basa tutto sul più classico dei sistemi di ricompense ed in questo caso si può sottolineare anche il valore educativo della gamification che, s’intende, è capace davvero di investire ogni campo possibile. L’app del “Gufo” consente di andare avanti con l’apprendimento senza alcun costo da sostenere. Basta effettuare il download sul proprio cellulare e lasciarsi coinvolgere. Il successo della gamification, in questo caso, sta proprio nel fatto che gli utenti risultino subito coinvolti e motivati: molto di più rispetto ad un classico corso di lingua, per intenderci.
Come è stato possibile raggiungere questi livelli di competenza e avanzamento? Punti chiave
Alla domanda si risponde facilmente facendo l’esempio delle slot machine online. La gamification ha cominciato a prendere piede proprio nelle slot machine online ed ha contribuito al riciclo delle classiche macchinette a tre bobine. Perché questa evoluzione? Anzitutto perché una slot machine online, oggi come oggi, è più simile ad un videogioco perché, in fondo, ne condivide i caratteri peculiari o, per meglio dire, i codici di DNA. Tra questi, le più comuni sono le skills, o meglio le caratteristiche. Slot e videogiochi hanno in comune la visual and audio rewards, cioè i livelli da superare che portano a ricevere le “congratulazioni”, che siano esse visive o auditive. Ma non solo: altra skill è quella del “near-miss”, le scuse che illudono l’utente sul fatto che, in un prossimo tentativo, sarà più fortunato. Ed ancora la Skinner’s box, quella che certifica la tendenza del soggetto a trovare modelli anche in assenza di osservazione diretta, e quindi motivazioni. Il Progression System, altrimenti detto “Leveling up”, altra skill fondamentale perché consente l’avanzamento a livelli successivi e la possibilità di raggiungere jolly o bonus premiali che, in larga parte, nelle slot si traducono nell’esborso di denaro. Book of RA Deluxe, è, in questo senso uno degli esempi più riusciti di gamification applicata alle slot. Prodotta dai developer di Novomatic, questa slot machine ispirata all’Egitto e alle sue principali divinità, coniuga tutti gli aspetti chiave della gamification che gli hanno consentito di affermarsi come il titolo più giocato e famoso a livello mondiale.