Al primo posto gli Stati Uniti con il 26% e subito dopo l’Italia con il 21,8%. Il nostro Paese segna un record a ottobre per quanto riguarda i tentativi delle cosiddette truffe del CEO ed entra prepotentemente nella Top 5 mondiale. A seguire Australia (12,4%), UK (8,8%) e Nuova Zelanda (4,1%). I dati sono di Trend Micro Research, la divisione dedicata alla ricerca del leader globale di cybersecurity, e sono relativi al mese di ottobre.
La truffa del CEO, conosciuta anche come Business Email Compromise, è un attacco nel quale il cybercriminale impersonifica via email un importante manager dell’azienda con l’obiettivo di far trasferire ingenti somme di denaro. Solitamente viene impersonificato il CEO e ad essere colpito è il reparto finance. Per contrastare questa truffa Trend Micro ha creato Writing Style DNA, una soluzione basata sull’intelligenza artificiale in grado di catalogare lo stile di scrittura di un utente, utilizzando più di 7.000 parametri, per attestarne la veridicità.
A ottobre il nostro Paese è anche secondo per numero di macromalware intercettati, dopo il Giappone, e settimo al mondo per attacchi malware in generale, con 1.355.241 di file maligni piovuti sui dispositivi italiani.
I numeri sono stati rilevati dalla Smart Protection Network, la rete intelligente e globale di Trend Micro che individua e analizza le minacce e aggiorna costantemente il database online relativo agli incidenti cyber, per bloccare gli attacchi in tempo reale grazie alla migliore intelligence disponibile sul mercato. La Smart Protection Network è costituita da oltre 250 milioni di sensori e blocca una media di 65 miliardi di minacce all’anno.
In generale, a ottobre la Smart Protection Network ha gestito 251 miliardi di query e fermato 4,5 miliardi di minacce, di cui l’93,8% arrivava via e-mail.