Come si è preparata Jasmine Paolini per trionfare al torneo WTA 1000 di Roma? Con determinazione, talento… e la tecnologia giusta. La tennista italiana ha utilizzato lo smartwatch Amazfit Active 2 per monitorare ogni fase della sua preparazione fisica in vista della storica vittoria.
Quando ha sollevato la coppa, le emozioni erano alle stelle: il suo battito cardiaco ha toccato i 150 bpm, un picco sorprendente considerando che, durante la sessione di allenamento pre-finale, aveva registrato una frequenza cardiaca media inferiore. La sua frequenza cardiaca massima (HR max) di 192 bpm è stata raggiunta nei momenti più intensi del match.
Allenamento e strategia: quando i dati fanno la differenza
La giornata decisiva è iniziata ben prima del match delle 17:00. In tarda mattinata, Jasmine ha svolto un riscaldamento mirato per attivare muscoli e sistema nervoso, seguito da uno sparring di circa 42 minuti, incentrato su servizio e concentrazione.
Nei momenti più intensi dell’allenamento, la sua frequenza cardiaca ha raggiunto 158 bpm, mentre la media si è assestata a 119 bpm: una sessione controllata e focalizzata sull’aspetto tecnico, perfetta per rifinire la preparazione. Lo smartwatch Amazfit Active 2 ha rilevato 56 servizi, ben 15 in più rispetto all’ultima sessione prima della semifinale. Segno di una strategia mirata: migliorare il gesto tecnico chiave, senza sprecare energie.
Anche durante il pre-match in campo, Jasmine ha alternato servizi esplosivi a colpi precisi di dritto e rovescio. Dopo circa 10 minuti ad alta intensità, si è concessa una pausa breve per poi ritrovare la calma e la massima concentrazione. Ancora una volta, battito a 158 bpm e preparazione sotto controllo.
Finale vs Semifinale: due approcci, un unico obiettivo
Il confronto tra le due sessioni pre-match racconta due strategie diverse. Giovedì, prima della semifinale, l’allenamento era durato 33 minuti, ma con intensità maggiore: frequenza media di 143 bpm e picchi fino a 170 bpm, entrando in zona anaerobica 4, tipica degli sforzi più intensi.
Sabato, invece, la preparazione è stata più lunga ma meno intensa, con un focus maggiore sulla precisione e la gestione. I battiti massimi si sono comunque avvicinati: 171 bpm giovedì, 170 sabato. Anche l’analisi dei colpi rivela una strategia ben definita: Jasmine si è concentrata soprattutto sul rovescio (84 e 78 esecuzioni), rispetto al dritto (46 e 36), curando l’arma che più l’ha aiutata in campo.
Il rovescio: l’arma vincente
Chi conosce Jasmine Paolini sa che il rovescio è il suo colpo distintivo: potente, preciso e fondamentale nel suo gioco difensivo. A Roma, si è rivelato decisivo. Unito alla sua straordinaria agilità, le ha permesso di prendere il controllo del campo e dominare ogni avversaria, fino alla vittoria finale.
Grazie all’Amazfit Active 2, Jasmine ha potuto ottimizzare la sua preparazione in ogni dettaglio: misurando sforzi, analizzando prestazioni e adattando gli allenamenti in tempo reale. Un perfetto equilibrio tra sport e tecnologia, che l’ha accompagnata fino alla vetta del tennis mondiale.