Ottobre è il mese dedicato alla sicurezza informatica, un tema di fondamentale importanza e sempre più centrale nella nostra vita quotidiana. La crescente digitalizzazione di servizi, lavoro e comunicazioni ha reso la protezione dei dati personali e professionali una priorità condivisa. Questa occasione rappresenta il momento ideale per riflettere sulle migliori pratiche da adottare online, sensibilizzare persone e aziende sui rischi informatici e promuovere strumenti concreti per tutelare la propria identità digitale. Dalla gestione delle password all’autenticazione a più fattori, ogni azione di prevenzione contribuisce a costruire un ambiente digitale più sicuro per tutti.
La colonna portante della sicurezza digitale: password e autenticazione a più fattori (MFA).
Forse non sono il sistema di difesa più recente o sofisticato, ma sono quelle che ci proteggono quotidianamente da alcuni degli attacchi informatici più comuni e costosi.
Password
Le password sono la prima linea di difesa della nostra identità digitale: dalle credenziali di accesso agli account fino ai dispositivi smart che utilizziamo ogni giorno. È sufficiente che una sola password venga compromessa per esporre a seri rischi la nostra sicurezza e mettere in pericolo la vita personale e professionale.
Nonostante l’attenzione crescente sul tema, l’uso di password inefficaci continua a rappresentare un rischio significativo per la sicurezza. Il report Consumer Cybersecurity Assessment Report 2024 di Bitdefender ha rivelato quanto segue:
– Il 37% delle persone continua a scrivere le proprie password.
– Quasi il 19% utilizza la stessa password per tre o più account.
– Solo il 23% utilizza un gestore di password, nonostante gli esperti sconsiglino di farlo.
Questi dati destano particolare preoccupazione: quasi la metà degli intervistati (47,8%) indica come timore principale il furto dei propri dati finanziari da parte degli hacker. L’utilizzo di password deboli espone queste informazioni sensibili a un rischio concreto, facilitando l’azione dei criminali informatici.
Autenticazione a più fattori
Se le password possono essere considerate le “chiavi” di accesso alla nostra vita digitale, l’autenticazione a più fattori rappresenta il “catenaccio” che ne rafforza la protezione. Grazie a un livello aggiuntivo di sicurezza – come un codice temporaneo, un’app di autenticazione o l’impronta digitale – l’autenticazione a più fattori rende molto più difficile per gli hacker violare gli account.
Anche nel caso in cui una password venisse sottratta, l’autenticazione a più fattori rappresenta una barriera aggiuntiva che ostacola l’accesso ai nostri account. Nonostante la sua efficacia, molti utenti scelgono ancora di non attivarla. Eppure, si tratta di una misura semplice, in grado di fermare un hacker proprio alle porte del nostro mondo digitale.
Secondo l’Identity Theft Resource Center (ITRC), due rischi crescenti rendono oggi più che mai essenziale l’utilizzo di password complesse e dell’autenticazione a più fattori: il phishing ottimizzato dall’intelligenza artificiale e l’utilizzo di dati già compromessi.
Per dati già compromessi si intendono vecchi nomi utente e password rubati, successivamente riciclati e rivenduti all’interno di enormi database di violazioni. In un recente ambiente cloud non protetto sono state individuate oltre 16 miliardi di credenziali d’accesso. Sebbene non si tratti di dati “nuovi”, il loro utilizzo alimenta un rischio costante di frodi d’identità, truffe e appropriazioni di account, che può perdurare a lungo dopo l’attacco iniziale.
Password complesse: la prima linea di difesa
Password complesse e uniche proteggono da alcuni dei metodi di attacco informatico più comuni:
– Attacchi di forza bruta, capaci di indovinare in breve tempo password troppo semplici.
– Attacchi basati su dizionari, che testano parole comuni e loro variazioni minime.
– Violazioni di dati, in cui credenziali poco efficaci vengono violate con facilità.
– Rischi da riutilizzo delle password, dove una singola password rubata può consentire l’accesso a più account.
La protezione delle credenziali resta una priorità assoluta: anche le password più robuste possono finire esposte a seguito di violazioni di dati. Per questo, oltre alla creazione di password sicure e non riutilizzate, è fondamentale un monitoraggio costante. Secondo i dati Bitdefender, le password di quasi il 13% degli utenti della soluzione Digital Identity Protection sono state violate nell’ultimo anno, e nel 10% dei casi queste erano disponibili in chiaro, quindi immediatamente utilizzabili dagli hacker. Strumenti di allerta in tempo reale e sistemi di analisi dei rischi consentono di reagire tempestivamente, sostituendo le credenziali d’accesso e mettendo in sicurezza gli account.
Linee guida essenziali per la sicurezza delle password
– Utilizzare password uniche e complesse per ciascun account.
– Prediligere password lunghe 12-16 caratteri, con combinazioni di lettere, numeri e simboli.
– Attivare l’autenticazione a più fattori ogni volta che è disponibile.
– Adottare un gestore di password per semplificare la gestione e migliorare la sicurezza.
– Rimanere vigili rispetto ai tentativi di phishing, inclusi quelli ottimizzati dall’intelligenza artificiale, sempre più difficili da riconoscere.