Smart working, lockdown, coprifuoco, DaD, sono solo alcune delle parole che, ormai da diversi mesi, sono entrate nel linguaggio quotidiano. Tutte quante raccontano un nuovo modo di vivere la casa e in casa che sta riguardando le relazioni tra i componenti delle famiglie, ma anche l’utilizzo dei device tecnologici presenti negli stessi ambienti domestici.
La TV, ad esempio, che decenni fa occupava il centro del salotto, che vita sta avendo? Che rapporto ha con lo smartphone che oggi consente di riprodurre con la massima nitidezza tanti contenuti multimediali e in streaming?
Sono alcune delle risposte a cui Wiko, brand franco-cinese di telefonia, ha voluto rispondere interpellando la sua community Instagram con un sondaggio condotto in occasione del World Television Day del 21 novembre.
La TV piace e si evolve: è un assunto. Non è il sottofondo che accompagna e cadenza la giornata (28%), ma per il 72% è la fonte principale dell’intrattenimento serale in casa.
Quello che è fortemente cambiato è il palinsesto. Il 75% dei rispondenti ha infatti dichiarato di guardare la TV per usufruire di contenuti in streaming, con un ben più contenuto 25% legato ancora al “classico palinsesto” in chiaro. Un dato riportato da Wiko che trova conferma anche nel 3° rapporto Auditel-Censis, rilasciato lo scorso ottobre, e che fornisce una dettagliata fotografia dell’Italia dopo il lockdown. Stando ai dati del rapporto, viene confermata infatti l’esplosione della domanda di contenuti televisivi in streaming, a pagamento o gratuiti, cresciuta del 7,4% dal 2019 al 2020.
Partendo da qui, è facile immaginare che i contenuti preferiti fruiti sulla TV – secondo il sondaggio condotto dal brand di telefonia – siano soprattutto film e documentari (73%) rispetto a talent e talk show (27%).
Per quanto riguarda i talent show più apprezzati, c’è una battuta di arresto sul fenomeno che impazzava fino a qualche anno fa, quella dei gruppi, o meglio dire chat, di ascolto. Il 74% dei partecipanti dal sondaggio ha dichiarato di vederli in solitaria, senza la necessità di commentare i passaggi salienti con gli amici.
Ma allora, lo smartphone è un amico, un rivale o un’alternativa alla TV? Per il 70% dei rispondenti non è sicuramente utilizzato per guardare un programma TV. Chi utilizza il cellulare per guardare sul suo display la TV o altri contenuti in streaming lo fa tendenzialmente in casa (54%), contro un 46% di chi invece lo preferisce in viaggio o durante gli spostamenti per studio/lavoro, magari in treno o in metro.
Se dovessimo quindi dare un ruolo all’uso dello smartphone durante la fruizione televisiva, sarebbe quello di complemento, ma assolutamente imprescindibile. Il cellulare è infatti spesso presente, nell’80% dei casi, durante la visione, per informarsi, approfondire, chattare. Impossibile separarsene.
Il momento della pubblicità non è più un’interruzione: oggi è l’occasione, per il 72% dei rispondenti, per un veloce check delle bacheche dei propri social. Giusto il tempo di lasciare qualche like ed emoji, per poi tornare sulla TV.
E, infine, durante l’esplodere della pandemia, cosa si consultava più spesso per avere informazioni e aggiornamenti attendibili? Il sondaggio condotto da Wiko presenta un assoluto “testa a testa”. La TV vince di misura con il 51%, ma lo smartphone, grazie all’accesso pressoché immediato a più fonti di informazione, conquista il restante 49%.
Non resta che attendere, dunque, le prossime evoluzioni.