Il mercato dello storage enterprise sta vivendo una fase di profonda trasformazione, guidata da tecnologie ad alta densità e dall’adozione crescente di soluzioni software-defined. Si stima che il mercato dei data center in Italia raggiungerà 7,54 miliardi di dollari nel 2025, con una crescita prevista fino a 13,49 miliardi di dollari entro il 2030. La capacità IT crescerà da 1,08 mila megawatt nel 2025 a oltre 4 mila megawatt entro il 2030.
La domanda è alimentata dall’espansione dei cloud hyperscale, dai programmi aggressivi di digitalizzazione del settore pubblico e dall’aumento delle esigenze di calcolo basato su AI. La vicinanza di Milano alle rotte trans-europee in fibra, i miglioramenti nell’approvvigionamento energetico e il crescente network di cavi sottomarini rendono l’Italia un mercato strategico per la costruzione di Data Centers ad alta densità. Rispetto ad altri hub europei come Francoforte, Londra, Amsterdam, Parigi e Dublino, il Paese offre ancora vantaggi in termini di disponibilità di terreno ed energia, attirando investitori internazionali.
Questi trend generano una forte domanda di HDD ad alta capacità, rendendo tecnologie consolidate come SMR (Shingled Magnetic Recording) più rilevanti che mai. Allo stesso tempo, le architetture innovative, basate sulla tecnologia Ethernet consentono a hyperscaler, CSP e grandi aziende di costruire infrastrutture in grado di soddisfare contemporaneamente le crescenti esigenze di capacità, performance e flessibilità.
Le previsioni per il 2026 evidenziano come gli HDD basati su tecnologia SMR, che consente di aumentare la capacità senza incrementare il numero di unità, un tempo appannaggio esclusivo dei grandi hyperscaler, diventeranno mainstream, grazie alla semplificazione dell’infrastruttura e all’eliminazione della complessità software. Parallelamente, l’evoluzione delle architetture basate su Ethernet promette di ridefinire le strategie di storage aziendale, offrendo pool intelligenti e scalabili che integrano capacità di AI e prestazioni ottimizzate.
In questo scenario, massima densità di storage, efficienza dei costi e agilità operativa diventano accessibili a qualsiasi azienda, aprendo nuove opportunità per le imprese italiane.
2026: l’anno in cui il software rende SMR accessibile a tutti
Fino a poco tempo fa, per le aziende era estremamente difficile implementare la tecnologia SMR senza disporre di ingenti risorse di ingegneria software. Oggi, diverse soluzioni di storage software-defined disponibili sul mercato includono ormai il supporto nativo a SMR, eliminando questo ostacolo. Si prevede che gli HDD basati su tecnologia SMR raggiungeranno quindi una diffusione mainstream anche nel mercato enterprise nel 2026.
In altre parole, in passato la tecnologia SMR era appannaggio quasi esclusivo dei grandi hyperscaler, ma oggi, grazie alla sua democratizzazione, è pronta a raggiungere un pubblico molto più ampio. Il punto di svolta è arrivato: la complessità software sta scomparendo. Ciò che prima richiedeva team di ingegneri specializzati diventa un’infrastruttura plug-and-play, rendendo i vantaggi in termini di capacità e TCO degli HDD SMR accessibili a qualsiasi azienda che necessiti della massima densità di storage.
Storage fabric ad alta densità: l’evoluzione delle architetture enterprise verso infrastrutture intelligenti e scalabili
Entro il 2027, gli enclosure per HDD ad alta densità collegati via fabric inizieranno a ridefinire le architetture di storage enterprise, dato che l’interfaccia SAS raggiungerà il suo limite di prestazioni, senza alcuna roadmap per aumenti significativi della larghezza di banda. Pur rimanendo rilevante per deployment legacy, l’interfaccia SAS sta cedendo terreno alle architetture fabric basate su Ethernet, che guadagnano slancio e diventeranno l’interfaccia dominante entro la fine del decennio. Queste architetture consentono un’infrastruttura unificata che supporta diversi protocolli (file, block e object) su un’unica connessione, semplificando gestione e scalabilità.
È importante sottolineare che questo cambiamento non implica l’introduzione di HDD nativi Ethernet, che storicamente hanno incontrato difficoltà a causa dei costi e della complessità a livello di dispositivo. L’attenzione è invece rivolta a enclosure intelligenti ad alta densità che sfruttano il provisioning software-defined per liberare il potenziale degli HDD SMR, allocando dinamicamente la capacità in base ai workload AI in tempo reale. In combinazione con SSD NVMe e ad algoritmi adattivi, lo storage collegato via fabric darà vita a pool di storage intelligenti che ottimizzano le prestazioni lungo l’intero ciclo di vita dell’AI— dall’addestramento, all’inferenza, fino all’archiviazione.
Il 2026 segnerà una vera e propria democratizzazione dello storage ad alta densità. Grazie alla diffusione degli HDD SMR e all’evoluzione delle architetture fabric basate su Ethernet, le aziende di ogni dimensione potranno finalmente accedere a infrastrutture scalabili, intelligenti e altamente performanti, senza la complessità software che fino a poco tempo fa limitava l’adozione di queste tecnologie.
In questo nuovo scenario, la massima densità di storage, l’efficienza dei costi e l’agilità operativa non sono più prerogativa dei grandi hyperscaler, ma diventano strumenti concreti per le imprese italiane che vogliono affrontare con successo le sfide di capacità, performance e flessibilità richieste dall’era dell’AI-driven computing.
Il 2026 non è solo un anno di innovazione tecnologica: è l’anno in cui lo storage diventa più accessibile, intelligente e strategico per tutti.